I segreti della longevità: come invecchiare bene

Piccoli premi, motivazioni concrete e risultati percepibili sin da subito possono fare la differenza.

Invecchiare bene è il desiderio di tutti, ma come raggiungere questo obiettivo e vivere la terza età in modo sano e consapevole? Ecco i consigli per una vecchiaia serena, ricordando che un valido aiuto arriva anche dal braccialetto salvavita Seremy che monitora i parametri vitali e permette di inviare alert in caso di malore, caduta e allontanamento dalle zone di guardia.

Vademecum per invecchiare bene: cosa sapere

È grazie alla sua esperienza professionale unica e pionieristica che il dottor Filippo Ongaro porta alla prima edizione di HealthAbility Experience il proprio prezioso contributo sul tema della longevità.

Primo medico italiano a ottenere la certificazione in medicina anti-aging negli Stati Uniti e fondatore del primo istituto dedicato in Italia, il dottor Ongaro è anche autore di numerosi bestseller che hanno contribuito a diffondere un nuovo approccio alla salute e all’invecchiamento. Per lui, la vera sfida non è tanto quella di vivere più a lungo, quanto di vivere meglio, arrivando in età avanzata in buona salute e con un’elevata funzionalità fisica e mentale.

Oggi, se da un lato la medicina riesce a curare sempre meglio le malattie e ad allungare la vita, dall’altro si assiste a un paradosso: le persone si ammalano prima e di più, a causa di stili di vita scorretti. In un Paese come l’Italia, dove si stima che entro il 2050 oltre un terzo della popolazione avrà più di 65 anni e più di 4 milioni supereranno gli 85, la prospettiva è quella di un forte aumento delle patologie croniche e delle comorbidità legate a cuore, metabolismo, apparato respiratorio, ossa e tumori.

Per affrontare questa realtà, è necessario un cambio di paradigma: prevenzione, educazione alla salute e medicina anti-aging diventano strumenti fondamentali per costruire un futuro in cui la longevità sia davvero una conquista e non un peso.

Gli over 60: attenti alla salute, ma poco alla dieta

Per la maggior parte degli over 60, la salute rappresenta la principale priorità, superando perfino la famiglia e la sicurezza economica. L’84% dei senior la pone al primo posto, seguita dalla famiglia (60%) e dalla stabilità finanziaria (47%). Un dato significativo, che rivela un approccio sempre più consapevole verso il benessere personale.

Non si parla però solo di assenza di malattia: il 79% degli over 60 interpreta la salute in senso ampio, come un equilibrio tra benessere fisico e mentale. In quest’ottica, invecchiare bene significa soprattutto sottoporsi con regolarità a controlli medici (61%) e adottare un’alimentazione sana (58%).

Nella pratica, il 59% dichiara di fare esami periodici, il 41% pratica regolarmente attività fisica per mantenersi in forma, ma solo il 18% riesce a seguire davvero una dieta equilibrata. Un quadro che evidenzia quanto la prevenzione e gli stili di vita corretti siano percepiti come fondamentali, anche se non sempre semplici da mettere in atto.

Il potere delle micro-gratificazioni nel cambiamento

Tra gli approcci più innovativi alla salute e al benessere emergono oggi interessanti contributi dal mondo delle neuroscienze. «La ricerca neuroscientifica – spiega l’esperto – ci sta mostrando che il vero motore del cambiamento non è la forza di volontà o la disciplina, concetti spesso sopravvalutati e ormai considerati dei falsi miti. Il punto, invece, è rendere il cambiamento gratificante anche nel breve termine».

Spesso, infatti, il percorso verso uno stile di vita più sano viene proposto come una rinuncia o un sacrificio. Ma per funzionare davvero, deve diventare fonte di piacere. «È chiaro che, nell’immediato, un dolce può risultare più gratificante di un piatto di broccoli lessi – continua l’esperto – ma possiamo e dobbiamo costruire delle micro-gratificazioni lungo il cammino del cambiamento».

Piccoli premi, motivazioni concrete e risultati percepibili sin da subito possono fare la differenza. «Una volta compiuti i primi passi – conclude – la gratificazione più grande arriva dalla consapevolezza di essere in grado di farcela. Ed è proprio questo che, nella maggior parte dei casi, mantiene viva la motivazione e aiuta a restare sul percorso giusto».

Educare i giovani per un invecchiamento sano

Ma i giovani di oggi sono davvero educati alla longevità? «La responsabilità è nostra – sottolinea l’esperto –. I figli imparano osservando: se in casa esiste una cultura che dà valore alla salute, è più probabile che la interiorizzino come qualcosa di naturale e importante».

Il quadro delle nuove generazioni è però complesso e sfaccettato. «Oggi vedo due tendenze opposte – spiega –: da un lato ci sono giovani che si perdono e imboccano strade pericolose, spesso con maggiore intensità rispetto al passato. Dall’altro, ci sono ragazzi che dimostrano una sensibilità verso il benessere e la salute persino superiore a quella delle generazioni precedenti».

La vera differenza, secondo l’esperto, la fa la consapevolezza. «Oggi i giovani hanno a disposizione più strumenti di un tempo. Chi è consapevole può usarli per costruirsi un futuro migliore; chi invece non lo è, rischia purtroppo di utilizzarli per farsi del male».

In ogni caso si può contare anche sulla tecnologia come il braccialetto salvavita Seremy.

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